
Prima nella rete, poi sulla strada, questa bottega vuole essere una specie di consigliera editoriale. Via dalle classifiche ufficiali e dalle vendite pilotate. Libri introvabili, fuori catalogo o, comunque, difficili da recuperare
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venerdì 29 aprile 2011
I lupi non fanno paura

mercoledì 27 aprile 2011
Mi dite qualcosa?
Oggi non segnalo nessun libro. Credo di aver dato, fino a ieri, diversi spunti e indicazioni. Forse troppe. Allora un giorno di pausa per sapere se avete letto almeno uno dei libri di cui si è parlato qui. Mi piacerebbe avere dei riscontri, capire cosa vi ha incuriosito di più. Anche sapere che nessuno dei libri segnalati è stato di vostro gradimento. Per proseguire questo lavoro ci vorrebbero anche dei riscontri, positivi e negativi. Chiaro che proseguirò comunque anche nel silenzio, anche senza commenti o suggerimenti. Penso solo che sarebbe più divertente avere vostre notizie e idee. Ma forse è troppo presto.
martedì 26 aprile 2011
Questo è difficile...

lunedì 25 aprile 2011
Caso, destino, disegno divino: comunque grande letteratura
Il ponte di San Luis Rey di Thorton Wilder me lo ha regalato mio padre quando ho compiuto diciotto anni. Un libro di cui mi ha sempre parlato in termini entusiastici. Dopo averlo letto ho capito perché: questo libro è un capolavoro, pagine che non si abbandonano fino alla parola fine. Il 20 luglio del 1714 uno dei ponti più belli del Perù si spezza. Cinque persone muoiono nell'incidente. Frate Ginepro cerca di ricostruire i motivi per cui proprio quelle cinque persone si sono trovate li in quel momento. E un filo rosso sembra unire le loro esistenze: tutti e cinque muoiono proprio quando, in qualche modo, le loro vite stavano cambiando. Quando si leggono certi libri si avverte ancora più profondamente il vuoto cosmico di buona parte della produzione letteraria attuale. Tra qualche giorno inizierò a segnalare novità che resteranno sconosciute, forse perché troppo intelligenti. Intanto leggete questo.
domenica 24 aprile 2011
Chiacchiere da treno

venerdì 15 aprile 2011
Che schifo, che ambiente marcio
Oggi parlavo con un rappresentante, ma non dico, per decenza di che editore, che ad un certo punto della conversazione se ne è uscito con questa perla di saggezza: "Certo, se le Feltrinelli acquistassero il 10% in più, voi piccoli librai sareste liberi di comprare anche solo due o tre copie di un titolo, quelle che vi servono. Basita gli ho risposto: "Ma ti rendi conto di quello che dici? Ammetti quello che io vado dicendo da anni e cioè che gli editori fanno fare ai librai il budget degli editori stessi"
Risposta: "Beh, se vogliamo pagare alcuni degli autori che pubblichiamo i soldi dobbiamo darglieli"
Ora io mi chiedo, e non è una domanda retorica: "Ma a livello etico che differenza c'è tra un editore così e un tanto esecrato ed esecrabile editore a pagamento? Ormai la nausea che mi provoca questo ambiente non ha rimedi. E siamo tutti complici. Per questo la mia bottega si rivolgerà solo ai grossisti se proprio qualcuno vorrà libri nuovi
Risposta: "Beh, se vogliamo pagare alcuni degli autori che pubblichiamo i soldi dobbiamo darglieli"
Ora io mi chiedo, e non è una domanda retorica: "Ma a livello etico che differenza c'è tra un editore così e un tanto esecrato ed esecrabile editore a pagamento? Ormai la nausea che mi provoca questo ambiente non ha rimedi. E siamo tutti complici. Per questo la mia bottega si rivolgerà solo ai grossisti se proprio qualcuno vorrà libri nuovi
giovedì 14 aprile 2011
Un'insalata di libri
Si avvicina Pasqua e, pur non avendo nessun interesse religioso per questa festa, apprezzo il fatto che ci saranno alcuni giorni di vacanza. Tra le tante cose che si possono fare, magari, leggere. E, magari, leggere qualcosa che non sarà facilissimo procurarsi. Ma chi segue la mia bottega sa che di facilmente recuperabile non offre nulla.
Vi consiglio tre libri; il primo è Nella fattoria di John Updike, edizioni Guanda. Il protagonista, trasferitosi a New York, torna a trascorrere un fine settimana nella fattoria in Pennsylvania in cui è cresciuto. Con lui la sua famiglia. Il fine settimana diventa l'occasione per ripercorrere la sua vita. Ma, come spesso accade, i ricordi cullati dalla memoria di quando si era bambini sono ben diversi dalla realtà. E il fine settimana non sarà così sereno.
L'altro libro è Orizzonte perduto, di James Hilton, edizioni Sellerio. Da questo libro Frank Capra trasse il film Shanri La. In un monastero tibetano è custodita una antica e misteriosa città. Quattro viaggiatore vi giungono e quello che vedranno impedirà loro di essere ciò che erano stati fino ad allora.
L'ultimo libro è Senza un soldo a Parigi e a Londra di George Orwell. Primo libro dello scrittore, cronaca degli anni in cui ha vissuto letteralmente nella miseria. Storia di dolori, difficoltà e ingiustizie raccontate con uno stile forse ancora in evoluzione ma già pulito ed essenziale.
Buona lettura
Vi consiglio tre libri; il primo è Nella fattoria di John Updike, edizioni Guanda. Il protagonista, trasferitosi a New York, torna a trascorrere un fine settimana nella fattoria in Pennsylvania in cui è cresciuto. Con lui la sua famiglia. Il fine settimana diventa l'occasione per ripercorrere la sua vita. Ma, come spesso accade, i ricordi cullati dalla memoria di quando si era bambini sono ben diversi dalla realtà. E il fine settimana non sarà così sereno.
L'altro libro è Orizzonte perduto, di James Hilton, edizioni Sellerio. Da questo libro Frank Capra trasse il film Shanri La. In un monastero tibetano è custodita una antica e misteriosa città. Quattro viaggiatore vi giungono e quello che vedranno impedirà loro di essere ciò che erano stati fino ad allora.
L'ultimo libro è Senza un soldo a Parigi e a Londra di George Orwell. Primo libro dello scrittore, cronaca degli anni in cui ha vissuto letteralmente nella miseria. Storia di dolori, difficoltà e ingiustizie raccontate con uno stile forse ancora in evoluzione ma già pulito ed essenziale.
Buona lettura
martedì 12 aprile 2011
C'era una volta in America

Cos'è l'Eldorado?
Sono particolarmente orgogliosa di avere questo libro nella mia bottega. Orgogliosa e anche amareggiata: questo libro, pubblicato cinque anni fa è di una brutale e triste attualità. Sto parlando di Eldorado di Laurent Gaudè. Protagonista Salvatore Piracci, comandante della fregata Zeffiro, in pattugliamento al largo di Lampedusa. Eh sì, proprio lì. Piracci da vent'anni trascorre le notti di guardia su quel mare scuro, inferno e speranza per tanti migranti. Ma l'amarezza lo sta consumando e piano piano lo riempie di dubbi. Fino a quando, a Catania, farà un incontro che lo scombusolerà nuovamente: una donna bellissima gli mostrerà un ritaglio di giornale in cui si parla della tragedia del Vittoria, natante alla deriva per tre giorni e carico di disgraziati. Qualcuno vi ha mai parlato di questo libro? Ne avete mai letto recensioni? Se questa piccola segnalazione riuscirà a colmare, anche poco, questo vuoto, sarò contenta. Da leggere, da leggere in questi giorni. Perché i dolori dell'umanità non cambiano mai.
Caccia alle streghe: c'è sempre un Altro più altro di tutti
Ecco un altro capolavoro che vi consiglio di precipitarvi a prendere: sto parlando de I diavoli di Loudon, cronaca vera di un episodio di caccia alle streghe accaduto nella cittadina francese. Tanti personaggi tra cui il parroco Grandier, il vescovo di Poitiers e, a fare da filo rosso, l'isteria collettiva e il fanatismo religioso. Un romanzo basato su fatti e ricostruzioni storiche in cui c'è tanto, troppo del nostro presente. Un assottigliarsi, fino a sparire, della coscienza con le conseguenze inevitabili che questo porta. certi libri andrebbero letti e riletti perché non è il sonno della ragione a generare mostri ma, semmai, il sonno della memoria. Io questo libro lo posseggo in un'edizione Oscar Mondadori, tradotto però già nel 1960 e pubblicato nei Quaderni della Medusa
lunedì 11 aprile 2011
Sono snob e me ne vanto
Oggi non metto in vetrina un libro ma una considerazione. Una considerazione che serve prima di tutto a me e riguarda il motivo per cui sono sempre più convinta di alcune cose: oltre al progetto di trasferirmi nella Tuscia quello di aprire una bottega di libri usati, fuori catalogo e comunque poco sotto i riflettori. Forse c'è dello snobismo in questa scelta, di sicuro un senso elitario nei confronti dei libri e della cultura in genere. E penso che non debba più avere paura di sembrare elitaria. Lo sono e non lo considero un difetto. E dopo questa premessa veniamo all'episodio che mi frulla per la testa. L'altro giorno è passato in libreria un rappresentante della Mondadori; un brav'uomo per carità, che fa il suo mestiere e a cui non si può rimproverare nulla. Ovviamente è passato a perorare la causa di Desiati. Non ha fatto esplicito riferimento alla questione premio Strega ma siccome non veniamo giù dalla montagna con la piena non era così difficile pensare ad una sorta di convincimento subliminale. Bene, ha sottolineato i meriti letterari del testo (che magari ci sono davvero, io non so che dire non avendolo letto) il valore intrinseco di quelle pagine. Bene. Una mia collaboratrice lo sta leggendo e nel frattempo ne ha vendute non poche copie. Cosa succederà ora? Che il mio socio ne ordinerà altre copie e via così. Forse Desiati vincerà lo Strega, andrà da Fazio, sarà recensito e venduto. E un altro libro farà l'attore di un copione sempre uguale. E vivrà la strana sorte di non riuscire a dimostrare se davvero vale in sé o se perché una immutata legge di marketing ha stabilito che deve valere. Questo è fare i librai oggi. Io non giudico più, me ne sto in disparte e faccio altro. Forse la mia bottega rimarrà un'insignificante goccina nel mare. Di sicuro non sarà appetibile per nessun rappresentante
A gentile richiesta
Un'amica della bottega mi ha chiesto di mostrarle qualcosa di poesia, se possibile. Confesso che non è un genere che segua con attenzione. Solo sporadicamente, per non dire mai, ho comprato testi di poesia. Ma vista la richiesta specifica metto subito sugli scaffali due tra i pochissimi testi che possiedo: uno è la Voce a te dovuta di Salinas e l'altro È quel che è di Fried, entrambi pubblicati da Einaudi. Devo ammettere di averli presi in modo molto, forse troppo epidermico, senza pormi minimamente il problema che fossero ben scritti o meno. Non sono in grado di stabilirlo, del resto non mi interessa neanche farlo. Però una lettrice mi ha fatto una richiesta e io eseguo
domenica 10 aprile 2011
Non solo Arancia meccanica: Anthony Burgess

sabato 9 aprile 2011
Non a caso il museo del cinema è a Torino
Sono molto contenta di questo piccolo blog e di questa piccola bottega. Vedo che viene letto e, pare non dispiaccia. A dire il vero mi piacerebbe avere qualche commento in più; se non altro perché mi sento un po' autistica a continuare a mettere in vetrina libri senza avere riscontri. Forse non è facile lasciare commenti sul blog, per questo avevo lasciato una mail all'inizio dell'avventura. Ma francamente non è essenziale. Io continuo il gioco pensando che la rete abbia questo di bello e di differente dalla televisione: che si può interagire, se si vuole. Allora oggi metto in vetrina Un cuore muto, di Sergio Pent edizioni e/o. Un bellissimo romanzo ambientato in un'afosa estate torinese. Intreccio di amore per il cinema delle origini, storia del ventennio fascista e anni di piombo. Un po' di giallo, poco poco, in una struttura quasi da melodramma. E sullo sfondo una Torino splendida protagonista letteraria. Buona lettura
Colori proibiti e lievi

venerdì 8 aprile 2011
E la sensualità delle vite disperate: come dice Paolo Conte

Come un criceto in gabbia: corri corri e non ti muovi

mercoledì 6 aprile 2011
Sentire il vento
Il motivo per cui lessi questo libro fu la mia amicizia con un signore genovese. Amava moltissimo la sua città e la Liguria tutt. Mi piaceva sentirlo parlare con la sua cadenza ormai imbastardita da tanti anni a Milano ma sempre inconfondibile. Il libro in questione è Vento largo Di Biamonti, edizioni Einaudi. È la storia di Varì che per amore di Sabel decide di diventare passeur, una di quelle figura che aiutavano le persone a superare i confini tra l'Italia e la Francia. Mentre lo leggevo sentivo fisicamente il rumore del vento, le fronde degli alberi che, nella notte facevano rumore, la luna che illuminava i sentieri. Mi veniva quasi da leggerlo sotto voce per non fare rumore e non mandare all'aria il sogno di cambiare vita di chi usciva dall'Italia. Che libro, che emozioni mentre lo leggevo. Una luce intensa che usciva dalle pagine insieme al riverbero del mare. Anche questo da rileggere
Panait Istrati: chi è costui?
Questo libro mi fu consigliato da un grande libraio con cui, per circa un anno, lavorai al Libraccio. Ora Roberto, insieme alla sua compagna Elena ha una libreria sua, molto bella. Ha passato anni di duro lavoro prima di arrivare a questo: su e giù per L'Italia ha comprare e vendere libri, a fare mercati, ad affittarsi spazi all'interno di altre librerie. Ora ha una bottega che è un gioiello. Breve introduzione di dovere.
Il libro che mi consigliò, e che oggi metto a scaaffale è Kyra Kyralina diPanait Istrati, personaggio straordinario: contrabbandiere, ambulante e vagabondo. In viaggio tra Egitto, Siria, Turchia poi Marsiglia e tanti altri posti. Questo romanzo ha sicuramente elementi autobiografici. Ricco di storie commoventi, spaventose di ribelli, reietti e irregolari. E per teatri di queste vicende osterie e bassifondi. Un libro quasi carnale mi verrebbe di definirlo. Un labirinto di vicende.
Buona lettura, se vi andrà di cercarlo.
Il libro che mi consigliò, e che oggi metto a scaaffale è Kyra Kyralina diPanait Istrati, personaggio straordinario: contrabbandiere, ambulante e vagabondo. In viaggio tra Egitto, Siria, Turchia poi Marsiglia e tanti altri posti. Questo romanzo ha sicuramente elementi autobiografici. Ricco di storie commoventi, spaventose di ribelli, reietti e irregolari. E per teatri di queste vicende osterie e bassifondi. Un libro quasi carnale mi verrebbe di definirlo. Un labirinto di vicende.
Buona lettura, se vi andrà di cercarlo.
La sincerità si paga
Volevo solo dirvi questa cosa. Oggi ho pubblicato un post in cui dicevo, molto sinceramente, di avere fatto google adsense per avere nel blog delle inserzioni pubblicitarie. E ho anche ammesso di averlo fatto sperando che qualcuno ci cliccasse sopra per consentirmi di avere qualche entrata, piccola, per pagarmi magari l'abbonamento a internet. Forse ho avuto l'ingenuità di dire che la somma raccolta fino ad ora era davvero irrisoria. Mi sono limitata a dire quello che tutti fanno senza dirlo: invogliare i lettori a fare click sui link. Google mi ha levato i banner. Vorrà dire che andrò avanti senza. Però mi sembra tutto un po' ipocrita. Spero almeno che non mi chiudano il blog, perché questo per me è un bel gioco. Serio come tutti i giochi
Senza titolo
Giornata da infarto oggi. Dopo tre giorni di seguito di lavoro matto e disperatissimo per due collaborazioni editoriali che mi stanno divertendo e impegnando molto, il mio mac ha deciso di farmi un bellissimo scherzo. Mi ha cancellato tutto un file. Non mi vergogno a dire che ho tirato giù una di quelle bestemmie che avrebbero fatto impallidire anche i mie amici maremmani. Senso di impotenza e sconforto per le ore buttate via in un attimo. Ma amen. Va così. Poi guardo il rendimento di questo blog. Confesso di avere fatto l'iscrizione a google adsense nella speranza che qualcuno cliccasse sui link pubblicitari per consentirmi di pagare l'abbonamento internet almeno. Bene, dopo due settimane ho guadagnato la strabiliante cifra di euro 2,46. Mi sono messa a ridere da sola. E per uno strano giro di pensieri mi è venuto in mente un libro: Sbarcare il lunario Di Paul Auster. Divertente cronaca dei lavoretti fatti da questo scrittore prima di diventare una star: commesso in una libreria antiquaria, inventore di giochi di carte per simulare il baseball. E altri. Compreso qualche collaborazione editoriale. Un po' quello che sto facendo io. Mi manca l'invenzione di giochi di carte per simulare il baseball. Ma potrei sempre inventarne uno per simulare il lancio del mac fuori dalla finestra. Ah dimenticavo di dirvi che il sottotitolo del libro è "cronaca di un iniziale fallimento"
martedì 5 aprile 2011
Mattioni e Tondelli: niente in comune
Vi hanno incuriosito i libri che vi ho segnalato fino ad ora? Ne avete cercato qualcuno? Nessuno? Sì, no, boh. Allora vado avanti a spolverarli e a metterli sugli scaffali. Oggi ne sistemo due in una botta sola perché mi aspetta una giornatina piena e non so quando ripasserò di qui. Allora mi porto avanti con il lavoro.
Il primo ripescato è un libro legato ad una storia un po' lunga. Che non vi racconterò. Non per ora almeno. Si tratta di Camere separate di Tondelli, in una stropicciatissima edizione dei tascabili Bompiani. Io non so se Tondelli sia stato un grande scrittore o se sia stata una di quelle firme trasformate in icona dagli ambienti letterari, così autoreferenziali e amanti del post mortem. Però questo libro a me è piaciuto moltissimo. Bisogna essere stati molto soli, al limite della paralisi esistenziale per apprezzarlo appieno. Non so se lo rileggerei ora. Però nella mia bottega merita un posto particolare anche solo per quello che ha rappresentato per me dodici o tredici anni fa quando mi fu regalato.
L'altro libro è Il richiamo di Alma di Stelio Mattioni edizioni Adelphi. Una figura bianca, che forse è una donna o forse tante donne, che lancia il suo richiamo ad un uomo troppo prigioniero di sé stesso per concedersi il lusso di perdersi. Il tema è quasi uno stereotipo della letteratura però anche gli stereotipi c'è modo e modo di scriverli. E questo malinconico, discreto e poco conosciuto scrittore triestino in questo libro lo ha fatto in un modo che ti incolla il libro alle mani.
Bene, per oggi la pesca ha portato questo nella rete. Buona giornata silenti lettori
Il primo ripescato è un libro legato ad una storia un po' lunga. Che non vi racconterò. Non per ora almeno. Si tratta di Camere separate di Tondelli, in una stropicciatissima edizione dei tascabili Bompiani. Io non so se Tondelli sia stato un grande scrittore o se sia stata una di quelle firme trasformate in icona dagli ambienti letterari, così autoreferenziali e amanti del post mortem. Però questo libro a me è piaciuto moltissimo. Bisogna essere stati molto soli, al limite della paralisi esistenziale per apprezzarlo appieno. Non so se lo rileggerei ora. Però nella mia bottega merita un posto particolare anche solo per quello che ha rappresentato per me dodici o tredici anni fa quando mi fu regalato.
L'altro libro è Il richiamo di Alma di Stelio Mattioni edizioni Adelphi. Una figura bianca, che forse è una donna o forse tante donne, che lancia il suo richiamo ad un uomo troppo prigioniero di sé stesso per concedersi il lusso di perdersi. Il tema è quasi uno stereotipo della letteratura però anche gli stereotipi c'è modo e modo di scriverli. E questo malinconico, discreto e poco conosciuto scrittore triestino in questo libro lo ha fatto in un modo che ti incolla il libro alle mani.
Bene, per oggi la pesca ha portato questo nella rete. Buona giornata silenti lettori
lunedì 4 aprile 2011
Lombroso e Salgari: che coppia
Ecco un libro davvero meritevole, passato quasi inosservato. Non avendo potuto contare su recensioni blasonate o passaggi televisivi da Fazio è rimasto un po' in disparte. I lettori eterodiretti, quelli per intenderci che non comprano un libro senza che il tubo catodico ne abbia comprovato il merito letterario, non lo hanno nemmeno degnato di uno sguardo. E hanno perso qualche ora di piacevolissima lettura. Così imparano a non fidarsi dei librai. Si tratta di La vergine delle ossa, di Luca Masali, edito da Castelvecchi. È la storia di un detective particolare, Cesare Lombroso, di un certo Emilio Salgari che si crede uno scrittore, di prostitute,e di un pazzo criminale che ha rinnegato anche il suo nome e passa il tempo a costruire una scultura fatta di ossa. Avventure comiche, tragiche e deliranti in un affresco che è anche un pezzo di storia di uno dei personaggi più controversi della psichiatria. Un giallo che non è solo un giallo, con personaggi strampalati e folli. Ma ricco di elementi storici assolutamente veri.
domenica 3 aprile 2011
I libri non invecchiano
Prima di tutto vorrei ringraziare le persone che hanno dimostrato apprezzamento per questa bottega. Siamo circa una trentina e, forse, fa sorridere quei siti che hanno migliaia di connessioni. Ma a me fa un immenso piacere perché ho aperto questa bottega da pochi giorni. Se questa cosina fosse sulla strada già trenta clienti sarebbero un enorme successo. Quindi posso considerarmi molto soddisfatta. Il tutto ancora in silenzio, non ci parliamo un granché ma io aspetto vostre notizie e commenti. Intanto comincio la settimana mettendo in vetrina il libro Sulla pelle viva di Tina Merlin, Cierre Edizioni. Questo testo fu pubblicato nel 1983 da La Pietra e nel 1993 da Il Cardo. È la cronaca documentata della tragedia del Vajont, con le complicità della politica, con l'ingordigia degli interessi economici e il silenzio della stampa. Tina Merlin era inviata dell'Unità e incontrò non pochi problemi nella raccolta di notizie e informazioni. Un esempio straordinario di vero giornalismo d'inchiesta, così diverso dagli istant book così frettolosamente confezionati oggi, sull'onda dell'emotività del momento. Questo libro non invecchia e conserva tutta la sua tragica attualità, se non nelle notizie, di sicuro nelle dinamiche con cui si costruiscono le tragedie; che di imprevisto non hanno quasi mai nulla. E ora vi chiedo io un favore: avete un libro difficle da trovare che vorreste mettere in questa vetrina? Mandatemi una foto e due righe di storia che così lo esponiamo e lo facciamo girare. Tanto per iniziare uno scambio. Se vi va. Io tanto vado avanti a tirare fuori libri dalle scatole.
Discesa all'inferno con un libro magico
Discesa all'inferno di Doris Lessing è il libro più particolare della scrittrice. Mi verrebbe da dire quasi un libro di fantascienza. La polizia trova lungo il Tamigi un barbone. Lo arresta e lo fa ricoverare in un ospedale psichiatrico. Qui piano piano si viene a scoprire la vera identità dell'uomo, un professore che dice di aver fatto un viaggio in canoa nell'Atlantico e di aver conosciuto specie animali ignote. L'uomo deve cercare di difendersi dai medici che vogliono blandirlo con gli psicofarmaci e cerca di parlare solo con altri esseri umani dotati di una luce speciale. Le pagine in cui la scrittrice ci racconta dei luoghi in cui il professore si è trovato a vivere sono di una potenza quasi inquietante. Io ne ho una copia pubblicata anni fa da Interno Giallo ma credo che ora sia disponibile nel catalogo Fanucci. Una Lessing sorprendente e quasi da incubo.
Ciò che manca è più presente che mai

sabato 2 aprile 2011
Silenzio

venerdì 1 aprile 2011
Non tutto il male vien per nuocere
Nella mia vetrina ho messo quattro libri, due dei quali sono degli editori con cui sto collaborando in questo periodo. Non vi dirò quali anche se penso possiate arrivarci. Ma non ha importanza. Sono due editori con cui sono entrata in contatto lavorando nel negozio di cui, per ora, sono socia. Un negozio da cui spero di staccarmi al più presto per iniziare un'avventura solo mia. Però devo ammettere che questi due editori li ho conosciuti lavorando lì. Per cui non tutto il male vien per nuocere. Nella vita capita di prendere un treno per poi accorgersi che è quello sbagliato. Però può capitare che sul quel treno si facciano degli incontri con cui si può proseguire il viaggio verso altre direzioni. Sul treno sbagliato ho incontrato due passeggeri con cui faccio un altro viaggio, magari breve, magari a tappe interrotte e poi riprese. Chi può dirlo. Dal treno sbagliato (la libreria di cui sono socia ora) a un altro treno (questa bottega) con cui faccio altre cose. Forse non vi interessa ma a me andava di scriverlo, quindi va bene così. Un bagaglio leggero ma preziosissimo preparato piano piano levando cose ormai inutili e inutilizzabili. E buon viaggio a me
Vetrina


Una strana foresta

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