Cerca nel blog

lunedì 23 agosto 2010

L'assaggiatrice

                                                       L'assaggiatrice

Giuseppina Torregrossa sa scrivere e, molto probabilmente sa cucinare. Le due cose vanno di pari passo nelle parole appassionate di questa donna. Sì, c'è sole, caldo, passione e corpo in questo racconto lungo e nelle ricette che ne fanno da sfondo. Si potrebbe dire anche il contrario e cioè che il racconto fa da sfondo alle ricette. Non è così facile districare il piacere che danno le une e le altre.

La protagonista, abbandonata dal marito, non si perde d'animo. Apre una bottega nel suo paese e comincia a nutrire la sua e le altrui bocche di cibo e baci. Impasta, taglia, condisce le pietanze con la stessa foga vitale usata per amare i corpi degli uomini. C'è profumo di sud e di donna in ciascuna pagina di questo libro. Il riverbero di una calda giornata di sole esce dalla carta e arriva al palato prima che agli occhi.

Mentre lo si legge sembra quasi di ritrovarsi le mani pregne di verdure e olio, profumi e spezie. La donna muove il suo corpo al ritmo delle braccia che impastano e al ritmo del sesso che riscopre nell'abbandono. La sua bottega diviene un punto di incontro, chiacchiere, ristoro e carnalità. Attorno a lei un paese con personaggi più veri del vero, sguardi avvolgenti come un corpo sudato, come un vino fresco e consolatorio.

Sesso e cibo, cibo e sesso. Gioia, gioco e gusto. Cosa è del resto la cucina? Cosa è del resto la letteratura? Le ricette descritte, suggerite e raccontate hanno la grazia della bellezza improvvisa. Esattamente come quella di una bella pagina. I sensi coinvolti sono sempre quelli, molto più fisici di quanto non sembri.

Qualcosa di diverso da un libro di narrativa e di diverso da un libro di cucina. La Torregrossa compie la magia di avvolgere il cibo in una narrazione e la narrazione in un continuo assaggio. Cibo e letteratura sono molto più vicini di quanto uno snobistico purismo potrebbe far credere. Leggete questo libro e provate a cucinare le ricette che vi racconta. Fatelo immaginando questa donna morbida e sensuale che tratta il cibo come fonte di vita e di storie. E poi, mentre cucinate raccontatevi delle storie. E sentite il vostro corpo. Questo, in fondo, è il messaggio più potente del libro.
Buon appetito

Nessun commento:

Posta un commento