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sabato 9 aprile 2011

Colori proibiti e lievi

Quello che per me è il più bel libro di Mishima e, in assoluto, uno dei più belli da me letti. Una buona dose di autobiografia in questa storia di uno scrittore misogino. E un giovane bellissimo che diventa, in un certo senso, strumento di vendetta. Seduttore di uomini e donne, il giovane lascia dietro di sé macerie. Lo scrittore ne è irrimediabilmente attratto. Un libro in cui Mishima fa un esplicito riferimento alla propria omosessualità. Non a caso quando fu realizzato un libro su di lui, la moglie proibì che si prendessero spunti da questo testo. Assurdo? Ipocrita? Forse no, semplicemente cultura giapponese. Comunque questo libro, scritto da un occidentale sarebbe diventato credo più greve. Bellissimi i punti in cui Mishima descrive l'incanto del protagonista nel vedere semplicemente l'ombra che le ciglia disegnano sulla guancia dell'amato che dorme. Davvero io lo leggerei anche solo per quei passaggi.

2 commenti:

  1. Leggere queste tue brevi note fa venir voglia di leggere tutti i libri di cui parli. Sai sempre cogliere l'essenziale e incuriosire!

    Ciao
    Gianluca Minotti

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  2. Grazie Gianluca. Odio i fiumi di parole che, spesso, si spendono sui libri. Troppe parole. Ma è un'opinione personale. Dici che allora la mia è una bottega minimal? :)))

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