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venerdì 1 aprile 2011

Vetrina




Siete proprio timidi: non lasciate commenti, non chiedete. Mi piacerebbe iniziare a parlare un po' con voi. Però vi capisco, non  mi conoscete e quindi non vi fate avanti. Del resto fin da piccoli ci insegnano a non parlare con gli sconosciuti. Allora questo post non avrà piccole note sui libri ma solo immagini. Nella vetrina della mia bottega metto questi libri; se volete entrate e chidete. A m sono piaciuti molto, anzi moltissimo, per motivi diversi e in tempi diversi della mia vita. Se vi va vi racconto perché. Nei prossimi giorni avrò tantissimo lavoro quindi potrei non postare in modo regolare. Intanto fatevi incuriosire da questi libri in vetrina e poi, se vi va, mi dite. Quella piccola gialla forse non la vedete bene, e l'ho fatto apposta: la buona letteratura richiede qualche sforzo

6 commenti:

  1. mi piace questa vetrina!!!

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  2. Hai visto? Sghemba come la bottega

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  3. E' vero, siamo spesso visitatori troppo frettolosi; la nostra curiosità non ci conducce più -ahimè- ad approfondire ciò che ha attirato la nostra attenzione, ma ci porta ad inseguire tante, forse troppe informazioni.
    E così perdiamo l'occasione di conoscere davvero, di scoprire, di svelare ciò che sta dietro la copertina.
    E' importante recuperare la misura del tempo da dedicare alle cose. Un articolo letto completamente, un lavoro ben fatto, una conversazione sincera e gratificante rendono la nostra più ricca ed appassionante.
    Ricordiamolo ogni volta che la frenesia ci assale.
    Un saluto.

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  4. grazie enrico. che bel post

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  5. Caro Enrico il tuo post mi fa pensare ad un libro che, forse, un lettore come te potrebbe apprezzare. Si tratta di uno che considero un gioiello e cioè Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino, edito da Sellerio. Un'isola penitenziaria, una sola notte, quella prima dell'esecuzione e quattro condannati a morte. In una sola notte i quattro uomini raccontano ciascuno una storia, legata alla loro vita. Un libro da leggere con lentezza per gustarsi ogni singola parola. Un linguaggio quasi arcaico. Bellissimo Enrico, prova a leggerlo

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  6. Cara Geraldine, grazie per le belle parole e grazie per il consiglio.
    Misurarsi con un linguaggio lento ed arcaico, certamente lontano dai moduli di comunicazione rapidissimi e banalizzanti a cui siamo abituati, è –in qualche modo- una sfida impegnativa e stimolante.
    E può essere un antidoto al progressivo svuotamento della parola e del pensiero; oggi l’uso ossessivo di pochi termini e la continua perdita del significato impoveriscono la nostra comunicazione e la nostra comprensione.
    Recuperare un rapporto attento ed attivo con la parola è un passaggio importante.
    Cercherò il libro e mi cimenterò nella bella sfida.
    Grazie.

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