Libri nella rete non sta a significare solo il supporto tecnologico usato per parlarne. Suggerisce anche l'idea, almeno secondo me, di libri rimasti nella rete dopo una pesca, paziente e solitaria molto spesso. Un libro va annusato, accarezzato e sfogliato. Un dialogo magari rapido ma molto personale tra lui e il futuro lettore. Qualsiasi sia il motivo che ci spinge a prendere un libro tra le mani quello che ce lo farà leggere e ricordare sarà sempre qualcosa di personale. Quante volte invece vi è capitato di trovare bello un libro solo perché qualcuno vi ha detto che andava letto? Un consiglio fuori dal coro mi sembra molto diverso dagli ammiccamenti di molte trasmissioni televisive in cui scrittori ammiccanti rispondono a domande magari concordate per essere maggiormente televisivamente vincenti.
Vabbé comunque sia oggi in questa bottega entra qusto piccolo libro dell'editore Laterza, intitolato Vento forte tra Lacedonia e Candela di Franco Arminio. Un viaggio desolato e desolante tra alcuni piccoli e piccolissimi paesi dell'Irpinia. Nessuna apologia del paese, ma una lettura quasi documentaristica su come si vive, tutti i giorni in piccole realtà spesso abbandonate: abbandonate affettivamente più che fisicamente. Nessuna retorica, una cinepresa fatta di parole e racconti su un disagio che sta svuotando di senso e di motivi qualcosa di unico che, forse, sarebbe da rivivere in altro modo: il piccolo paese. Anche e soprattutto quello fuori dai coreografici e abusati itinerari turistici color pastello
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