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lunedì 1 novembre 2010

Ho lo sconto dunque sono

Ci sono clienti che, alla casa, prima ancora di salutarti ti chiedono: "Fate sconti?" Oppure, con un sorrisino che vorrebe essere di complicità, con un tono di voce non troppo alto (per suggerire una confienza carbonara) ma neanche troppo basso da impedire che gli altri si accorgano di questo enorme privilegio chiedono: "Si ricorda che ho lo sconto vero?" E queste, per molti di loro sono le uniche modalità di relazione con il libraio. Mi suona così italiota questo modo di fare, oltre che estremamente cafone. Ma dove diavolo andrai con quell'euro che hai risparmiato da noi? O addirittura un euro e venti centesimi a volte. Li vai a mettere nelle mani di qualche mendicante per sentirti a posto con la tua anima? Oppure ti serviranno per pagare il gratta e sosta per parcheggiare il tuo suv? Ti farei pagare un caffè, quello di Don Raffaè però

1 commento:

  1. Io chiedo lo sconto al mercato, magari quando vado a comprare tanta roba, quando vado a prendere un vestito e lo trovo rovinato e so che possono aggiustarmelo da me. Ma in libreria... Se penso che un libro non valga il suo prezzo non lo compro e vado in biblioteca a cercarmelo. Se poi un libraio vuole farmi uno sconto per amicizia è un altro paio di balle.

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