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mercoledì 18 gennaio 2012

Della bellezza di non essere contemporanei

Che privilegio iniziare la giornata con un'attività che è sì un lavoro ma è anche, e soprattutto gioia e scoperta. E come tutte le cose che vanno facendosi mentre si fanno (scusate il gioco di parole) sono ricche di stimoli, idee e provocazioni. Mi accorgo di avere un patrimonio librario di enorme valore; per numero di volumi, per importanza degli stessi e anche, in un certo senso, economico. Sto pensando che oltre ad una attività di libraia dell'usato e del riusato, potrei anche fornire in prestito alcuni di questi libri a chi ne avesse bisogno per studio. Vediamo come organizzare la cosa. Comunque la sensazione più bella è quella di sentirsi "fuori tempo" parlando di libri di cui non parla nessuno, su cui non si accapigliano "autorevoli" critici su riviste e blog, i cui autori non andranno mai da Fabio Fazio a svendere il loro profilo migliore. Ed è una sensazione direi di libertà impagabile. Questa mattina, mentre il mio gatto mi assiste benevolo e curioso, vorrei mettere in primo piano questo volume dell'Adelphi. Si tratta di "Fuga e fine di Joseph Roth di Soma Morgenstern. Qualcosa di più di una biografia: un racconto di una vita, di un'epoca storica, di incontri umani e letterari con scrittori come Zweig e Musil, Vienna, Parigi e una mente che, piano piano si confonde e si sgretola. A tenere le fila di questo meraviglioso canovaccio Morgensten, a sua volta personaggio interessantissimo, latore di quella cultura ebraico-tedesca così ricca di storia. E la sua stessa vita di perseguitato, di espatriato e di testimone di una intera civiltà.

Titolo Fuga e fine di Joseph Roth
Autore Soma Morgenstern
Editore Adelphi Collana Biblioteca Adelphi
Anno di pubblicazione 2001
Traduzione di Sabina de Waal
A cura di Ingolf Schulte

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